martedì 13 agosto 2024

La Sinistra Piave nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI) - Laura Panizutti partner d'informazione del progetto


 

La Sinistra Piave è l'area geografica compresa tra i corsi dei fiume Piave e Livenza, corrispondente alla parte orientale della provincia di Treviso (esclusa Meduna di Livenza) più, per estensione, una parte della provincia di Belluno e della città metropolitana di Venezia.


Sinistra Piave alta

La parte più settentrionale della Sinistra Piave si estende tutta in provincia di Belluno, più precisamente nella popolosa Valbelluna, e, lungo la strada provinciale 1 (detta appunto Sinistra Piave perché costeggia il fiume da quel lato), comprende i comuni di Vas, Lentiai, Mel, Trichiana, Limana e parte del territorio comunale della città di Belluno. Questo territorio, che custodisce con scrupolosa cura luoghi e sentieri particolarmente cari allo scrittore Dino Buzzati, si stende dalle rive del Piave fino alle cime delle prealpi bellunesi, segnando il confine con le Dolomiti meridionali.


I cinque comuni della Valbelluna, unitamente ai comuni trevigiani di Segusino, Valdobbiadene e Vidor, costituiscono il territorio denominato "Foresta Regionale della Sinistra Piave" lungo la dorsale del Monte Cesen - Col Visentin, sito di interesse comunitario per le sue caratteristiche ecologiche e naturalistiche.


Già nell'antichità, qui il Piave segnava il confine tra le genti venete (in sponda sinistra) e i Reti del Feltrino (in sponda destra), di cultura trentina. Analoga suddivisione si riscontra nella X Regio augustea fra la tribù Papiria (Belluno e Oderzo) e la tribù Menenia (Feltre e Vicenza). Nel VI secolo la Sinistra Piave divenne l'estrema difesa bizantina contro l'invasione dei Longobardi che, due secoli dopo, la utilizzarono a loro volta contro i Franchi. Con l'introduzione dei vescovi-conti, la zona entrò a far parte della diocesi di Oderzo e poi della diocesi di Ceneda, confinante con quella di Belluno lungo il corso del torrente Limana.


Sinistra Piave bassa


Storicamente, l'area coincide con quella che in epoca romana era di pertinenza del municipium di Opitergium (Oderzo) e, con l'avvento dei Longobardi, del ducato di Ceneda. Dal punto di vista ecclesiastico la Sinistra Piave corrisponde ai territori dell'antica diocesi di Oderzo, ereditati in seguito dalla diocesi di Ceneda (oggi diocesi di Vittorio Veneto).

Tradizionalmente, le aree principali della Sinistra Piave sono quelle che fanno riferimento ai centri di Vittorio Veneto con il suo territorio montuoso e collinare, quello collinare e pianeggiante di Conegliano e la piana di Oderzo, cui si possono aggiungere, per quantità di popolazione, le zone di Pieve di Soligo e Motta di Livenza.


Le scelte di Borghi d'Europa


Nel 2018, Anno Europeo del Patrimonio Culturale, Borghi d'Europa sceglieva la Chiesa di Sant'Anna a Collalto (Susegana), per i Percorsi della Fede ; il Mulino della Croda a Refrontolo per il Percorso I Mulini del Gusto e le Vie del Pane e della Pizza ; i vini naturali di Conegliano Valdobbiadene per il Percorso Eurovinun,Il Paesaggio della Vite e del Vino ; un viaggio del gusto lungo il Monticano, per il Percorso Aquositas,le Vie d'Acqua.

La scelta di beni culturali preziosi ma poco conosciuti ha sempre contraddistinto le iniziative diinformazione di Borghi d'Europa.

In questi giorni, a completamento di un itinerario pluriennale, viene conclusa anche la specialeVia del Gusto, che 'legge' il territorio secondo le diverse chiavi di lettura dei Percorsi Internazionali.

Borghi d'Europa ha comunque deciso di attivare il complesso piano di comunicazione che riguarda il territorio della Sinistra Piave, all'interno del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, Patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica), tramite azioni rivolte ad 'informare chi informa' a livello locale,regionale, nazionale ed internazionale.

Laura Panizutti, consulente finanziario e patrimoniale di Conegliano, accompagna il progetto sulla Sinistra Piave come 'partner di informazione'.

" In questi anni sono intervenuta soprattutto in due direzioni : sui temi della finanza etica e sostenibile  (dopo il varo del progetto Eurosostenibilità ad ESOF 2020,Trieste Città Europea della Scienza) e sui temi delle culture locali, al fine di far conoscere e valorizzare le storie delle nostre comunità."

Ora un nuovo 'salto' qualitativo. La partnership in un progetto che lega direttamente le istituzioni europee ai Territori.





domenica 12 maggio 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo - Porano (Umbria) nella rete internazionale

 

 INFORMATIVA CON IL PARLAMENTO EUROPEO – Porano (

In occasione delle elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta degli 80 Borghi per il prossimo quinquennio.

Borghi d'Europa ha scelto un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC, Rete europea di consiglieri regionali e locali.

Avvicinare l'Europa alle comunità locali

La rete europea di consiglieri regionali e locali è un'iniziativa a cura delle istituzioni dell'Unione europea e rivolta ai rappresentanti politici eletti con un mandato a livello regionale o locale in uno degli Stati membri dell'UE.


Chiunque, nella sua funzione di consigliere locale o regionale, sia interessato a saperne di più su ciò che l'UE può fare per la sua comunità locale, a entrare in contatto con i membri del Comitato europeo delle regioni (CdR), a condividere punti di vista e a fare rete con altri consiglieri di tutta Europa, è il benvenuto sulla rete di #EUCouncillors.


Il Comune di Porano è stato  inserito nella rete internazionale.



Il referente della rete BELC è Elena Brunori, Consiliere Comunale, Capogruppo in Consiglio comunale del gruppo “Porano Conta!”, docente presso il Dipartimento per la Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo. Elena Brunori svolge attività di ricerca collaborando a progetti nazionali ed internazionali nell’ambito dell’agricoltura sostenibile e di precisone, ecologia del paesaggio e salvaguardia ambientale.


mercoledì 8 maggio 2024

BORGHI D'EUROPA E LA COLLABORAZIONE INFORMATIVA CON IL PARLAMENTO EUROPEO – BAISO (Emilia Romagna) nella rete

 


In occasione delle elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta degli 80 Borghi per il prossimo quinquennio.

Borghi d'Europa ha scelto un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC, Rete europea di consiglieri regionali e locali.


Avvicinare l'Europa alle comunità locali

La rete europea di consiglieri regionali e locali è un'iniziativa a cura delle istituzioni dell'Unione europea e rivolta ai rappresentanti politici eletti con un mandato a livello regionale o locale in uno degli Stati membri dell'UE.

Chiunque, nella sua funzione di consigliere locale o regionale, sia interessato a saperne di più su ciò che l'UE può fare per la sua comunità locale, a entrare in contatto con i membri del Comitato europeo delle regioni (CdR), a condividere punti di vista e a fare rete con altri consiglieri di tutta Europa, è il benvenuto sulla rete di #EUCouncillors.


Il Comune di Baiso è stato inserito nella rete internazionale.

Il referente della rete BELC è il consiliere comunale Andrea Barozzi.





sabato 27 aprile 2024

Borghi d'Europa e le iniziative di informazione con il Parlamento Europeo (15)/ Gli Eventi - Laura Panizutti sui temi della sostenibilità


 " Ripercorrere l'itinerario degli ultimi anni con Borghi d'Europa - osserva Laura Panizutti, Consulente Finanziario Patrimoniale e Assicurativo di Conegliano- è stato come riavvolgere il film di una vita professionale sempre ispirata alla disponibilità umana e tecnica, verso le aziende del mio Territorio".


Siamo a Tezze di Piave (Vazzola), in una sede di grande valore : la Cantina di Giorgio Cecchetto, per realizzare uno stage sui temi della Eurorostenibilità.





"Ogni attività dell’uomo presuppone un’interazione con l’ambiente in cui vive, e la salvaguardia di questo sistema è un punto centrale per poter assicurare la qualità della vita delle generazioni future: sono queste le basi dell’ecosostenibilità ambientale. Si tratta in sostanza di trovare il modo per continuare a produrre beni e servizi che siano utili all’uomo senza depauperare l’ambiente, ma anzi consentendogli di non degradarsi a causa dell’intervento dell’uomo. A dare una misura di questi sforzi e degli obiettivi da raggiungere per rimettere a posto alcune storture che si sono create nel tempo è la sostenibilità, che viene essenzialmente declinata in tre sottocategorie: la sostenibilità ambientale, quella sociale e quella economica."

Su questi  punti si sono sempre imperniati gli interventi di Laura Panizutti.






"Restringendo la visuale all’ambito ambientale, per sostenibilità si intende la dinamica secondo la quale lo sfruttamento delle risorse, i piani di investimento, le nuove possibilità messe a disposizione dalle innovazioni tecnologiche le azioni dei governi e delle istituzioni vadano in un’unica direzione, quella di valorizzare l’attuale potenziale e quello futuro per far fronte al meglio ai bisogni e alle aspirazioni dell’umanità.

Affinché sia possibile ottenere risultati apprezzabili in questa direzione, coniugando sviluppo e rispetto per l’ambiente, sarà necessario modificare il comportamento dell’uomo valorizzando le attività e le scelte che vadano nella direzione del rispetto e della tutela dell’ambiente. A partire dalle città, dove le aree verdi dovranno avere un ruolo di primo piano, e dove la mobilità dovrà essere pensata per avere un impatto ambientale sempre più contenuto, per arrivare ai veri e propri ambienti di produzione, come nel caso dell’industria, comparto in cui sarà fondamentale organizzare i processi di produzione e quelli della logistica in modo da limitare al massimo l’emissione di gas serra in atmosfera. Nel campo dell’energia, soltanto per fare qualche esempio su cui si è già orientata la comunità internazionale, sarà fondamentale utilizzare sempre meno i combustibili fossili e privilegiare la produzione d’energia da fonti rinnovabili. Una fetta molto importante del discorso riguarda anche gli stili di vita individuale, che dovranno sempre più essere orientati al contenimento degli sprechi e che mettano in primo piano il riciclo e il riuso dei materiali, oltre che il loro corretto smaltimento.

Proprio per raggiungere questi obiettivi si sta facendo strada in modo sempre più chiaro il principio dell’economia circolare, uno strumento pratico per mettere un freno al degrado ambientale, al cambiamento climatico, al sovraconsumo e alle conseguenze dell’aumento demografico su scala globale. In sostanza, per economia circolare si intende un modello ideale di produzione e consumo attento alla riduzione degli sprechi delle risorse naturali e che incoraggi la condivisione, il riutilizzo, la riparazione e riciclo di materiali e prodotti.

Quali sono gli elementi della sostenibilità ambientale?
Il principio-guida dell’ecosostenibilità ambientale è che il ritmo di sfruttamento delle risorse naturali del pianeta e le emissioni in atmosfera siano tali da poter proseguire a tempo indeterminato. L’obiettivo è quindi di mantenere la qualità ambientale al massimo livello possibile, senza depauperare la Terra delle sue risorse, ma consentendo a queste ultime di rigenerarsi continuamente.

Per definire gli elementi dell’ecosostenibilità ambientale sarà utile citare il lavoro di uno dei più importanti economisti che si sono dedicati allo studio dell’ecosostenibilità ambientale, lo statunitense Herman Edward Daly, recentemente scomparso, professore presso il dipartimento di Politiche pubbliche dell’università del Maryland e e tra i più influenti economisti del dipartimento ambientale della Banca Mondiale.

Nelle sue analisi Daly aveva posto tre elementi, o tre condizioni, per cui un modello si sviluppo possa essere considerato sostenibile dal punto di vista ambientale. Innanzitutto, è necessario che la velocità con cui si consumano le risorse rinnovabili sia inferiore a quelle che queste ultime impiegano per rigenerarsi. In secondo luogo, l’emissione di particelle inquinanti e di scorie nell’ambiente non dovrà superare la “capacità di carico”, vale a dire la dell’ecosistema di assimilarle. Terzo principio è la compensazione delle risorse non rinnovabili, che in quanto tali sarebbero destinate a esaurirsi, con risorse rinnovabili che siano in grado di sostituirle.

In altre parole, in generale, si tratta di regolare con estrema attenzione le interazioni tra gli ecosistemi naturali e quelli antropici, generati dall’uomo che mette pressione sulla natura, salvaguardando il più possibile la capacità di autoregolazione della natura e la sua resilienza, che la porta ad autoregolarsi, risanarsi e rinnovarsi continuamente.

venerdì 15 marzo 2024

L’OLIO DI PUGLIA IGP SI E’ PRESENTATO ALL’OSTERIA DEL TRENO A MILANO

 

 



Un evento promosso dal Gambero Rosso

Milano, 15 Marzo 2024-La Puglia è una regione baciata dal sole e dal mare, che possiede un patrimonio autoctono notevole sia dal punto di vista vinicolo che oleario, con delle eccellenze che meritano di essere ben valorizzate.

Borghi d’Europa si occupa spesso delle tipicità pugliesi, grazie a un lavoro d’informazione minuzioso e grazie al Patrocinio della Iai (Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), specialmente nel tema della sostenibilità.

L’Olio di Puglia Igp è stato protagonista di una serata alla storica Osteria del Treno a Milano, con una masterclass per operatori e una degustazione aperta agli appassionati, il tutto promosso dal Gambero Rosso in collaborazione con il Consorzio IGP Olio di Puglia.

Nella parte degustazione oltre agli assaggi di Olio, il pubblico ha potuto anche gustare alcune etichette di Vini Pugliesi al 100% come il Salice Salentino Dop, il Primitivo di Manduria Doc e il Brindisi Doc assieme a tre piatti creati ad hoc per l’occasione  (Vellutata di fave e cicoria, Risotto alla milanese con olio evo e Tartare di manzo) per esaltare le peculiarità dell’Olio verde pugliese.

Questi sono stati gli assaggi di Olio durante la Masterclass:

-Igp Olio di Puglia monocultivar Leccino di Taurino, realtà familiare del Salentino, davvero delicato ed equilibrato,

-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Pantaleo, azienda storica di Brindisi, esprime sensazioni di rucola e fieno e risulta abbastanza deciso e piccante,

-Igp Olio di Puglia (Blend di varietà Coratina e Ogliarola) di Olearia Clemente di Manfredonia (Fg), molto complesso, con un ventaglio di note floreali e di lattuga,

-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Olio Guglielmi, azienda a conduzione familiare di Andria, presenta delle note agrumate e di mandorla, con un finale speziato,

-Igp Olio di Puglia (Blend di varietà Favolosa e Coratina) di Frantoio Oleario Congedi del Salento,molto potente e deciso, con delle note che ricordano il fieno e l’erba tagliata,

-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Frantoio Bitetti della provincia di Taranto, è molto elegante ed equilibrato con una notta di mandorla che spicca,

-Igp Olio di Puglia (Blend di varietà Coratina, Ogliarola Barese,Leccino e Peranzana) di De Carlo del Barese, risulta complesso con delle note vegetali e balsamiche,

-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Le Ferre di Taranto, ha un grande carattere, deciso e piccante,

-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina dell’azienda Di Martino di Trani, rivela una bella nota agrumata amara al naso e al palato, molto persistente


giovedì 1 febbraio 2024

Borghi d'Europa e le iniziative in collaborazione con il Parlamento Europeo - La Via dei Folletti, delle Fate, degli Gnomi e degli Elfi – Il Percorso di sostenibilità ambientale raccontato da Laura Panizutti – La 'lumiera' della Sinistra Piave

 



In occasione delle elezioni europee 2024 (così come era avvenuto nel 2019), la rete di informazione Borghi d'Europa rinnova la selezione dei Territori da inserire nei progetti del prossimo quinquennio.

In collaborazione con il Parlamento Europeo e la sua community insieme-per.eu Borghi d'Europa accompagna le azioni delle istituzioni europee affiancandole nel sollecitare la partecipazione dei cittadini dei Borghi alla consultazione europea.

insieme-per.eu è una comunità di persone che credono nella democrazia e che vogliono darle un significato reale con l'avvicinarsi delle prossime elezioni europee. Mette in contatto persone provenienti da tutta Europa perché possano incontrarsi, condividere conoscenze e acquisire nuove competenze, incoraggiando nel contempo altre persone a votare nel 2024.



 Borghi d'Europa, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico Ionica,Forum intergovernativo sulla cooperazione regionale nella regione adriatico ionica), ha deciso di avviare nel 2024 un nuovo Percorso Internazionale sui temi del

folclore e delle tradizioni popolari.

“ Si tratta di un itinerario che vuol riavvicinare natura e cultura, in un originale viaggio all'insegna della sostenibilità ambientale – osserva Renzo Lupatin, giornalista e presidente di Borghi d'Europa.- Si chiama la Via dei Folletti, delle Fare, deggli gnomi e degli elfi. Accompagnerà questo viaggio Laura Panizutti, consulente finanziario e patrimoniale di Conegliano, zona dalla quale prende l'avvio il progetto nelle Terre del Piave. “

Garantire la sostenibilità ambientale significa tenere in equilibrio il nostro ecosistema naturale. Lottare contro l’inquinamento, prendere provvedimenti drastici in tema di emissioni nocive e produzione di rifiuti, attivare circoli economici virtuosi e improntati all’innovazione come driver per ottimizzare, riciclare o riusare le risorse. Un ecosistema di comportamenti per un unico, grande obiettivo.





" Una volta mangiavano poco

E quando andavano fuori dalla porta, vedevano la 'lumiera', una specie di luce chiara,forte, allora si mettevano a gridare 'La lumiera, la lumiera!", correvano in casa, chiudevano le porte e, per mandarla via,mettevano una scopa di traverso.La lumiera era una anima dannata del Purgatorio,scappata fuori,persa qua e là.Un giorno ho sentito qualcuno che camminava con gli zoccoli fuori di casa,mon ho aperto, e la lumiera mi ha tirato uno zoccolo contro il balcone...."



Annotano gli autori del libro Fregoe (materiali di lavoro per l'interpretazione della cultura popolare),che la ricca ttraduzione di streghe,lumiere e fatture se da una parte può essere il frutto

di allucinazioni dovute alla fame, dall'altra sottintende la necessità di giustificare la norma e contemporaneamente di scacciare il dubbio di averla trasgredita, scaricando i propri sensi di colpa su qualcosa di ben preciso, che abbia però carateristiche di diversità (la matta del paese,la vedova...).

E' da notare come la norma essendo femmina (è la femmina che tramanda la legge e la fa rispettare,la norma è la madre), fa in modo che questi elementi siano tutte femmine, dovendosi, appunto, rendere garanti della norma.



Comunicare per esistere

https://comunicareperesistere.blogspot.com/2024/02/borghi-deuropa-e-le-iniziative-in.html

Storie di Piave

https://piaveinforma.blogspot.com/2024/02/borghi-deuropa-e-le-iniziative-in.html


mercoledì 31 gennaio 2024

SAPERI E SAPORI: RIVANAZZANO TERME IN OLTREPO’ PAVESE

 

 




Rivanazzano Terme è un comune dell’Oltrepò Pavese, situato vicino al torrente Staffora e confinante con Voghera, Salice Terme e Retorbido, noto per essere una località termale dalle acque sulfuree, molto indicate per la cura dell’apparato respiratorio e vascolare.

Il nome del Comune attuale è stato assunto nel 2009, dopo un positivo riscontro della cittadinanza al Referendum inerente all’aggiunta del termine “Terme”, mentre il solo nome Rivanazzano risale al XIX secolo.

Tuttavia, la storicità di questo borgo porta al 1006, quando era già conosciuta la località di Vico Lardario con la Chiesa Parrocchiale di San Germano.facente parte della Diocesi di Tortona.

Altri due luoghi d’interesse storico culturale del paese sono la Torre di Rivanazzano, a pianta pentagonale  e il Castello di Nazzano, fortificazione dell’XI Secolo, inizialmente di possesso dei Malaspina, che controllavano il transito sulla Via del Sale Lombarda lungo il corso dello Staffora.

A Rivanazzano però, oltre alla storia e al benessere termale, un turista può anche gustarsi i piatti della tradizione locale dell’Albergo e Ristorante Selvatico, esistente sin dal 1912 e giunto oggi alla quarta generazione di conduzione familiare.

Al Selvatico si possono riscontrare qualità, eleganza e cordialità: una cucina del territorio (magnifici i loro Malfatti, Piatto del Buon Ricordo!) con cura dei prodotti a Km 0 da parte  della Titolare Piera Spalla Selvatico coadiuvata dalla figlia Michela e un servizio di sala eccellente, specialmente nella scelta dei vini, da parte di Francesca Selvatico e del marito Sergio Daglia.

Va ricordato che Piera Spalla Selvatico è Cuoca membro dell’Alleanza Slow Food, mentre il locale fa parte dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo e di Tavole OltrePo, Associazione composta da Ristoratori che credono nella valorizzazione del territorio.

Dopo aver visitato più volte il Paese e aver provato i piatti (ottimamente abbinati ai vini dell’Oltrepò) del Selvatico, i giornalisti e comunicatori del’Italia del Gusto hanno deciso che Rivanazzano Terme entrerà nella rinnovata Rete dei Borghi Europei del Gusto di questo inizio 2024.

Così va bene!